Le investigazioni aziendali possono rappresentare una risorsa molto preziosa per le imprese che vi fanno affidamento: svolte per conto di uno studio legale o su incarico di un responsabile delle risorse umane di una società, negli ultimi anni hanno conosciuto una crescita consistente, soprattutto perché gli avvocati si sono resi conto degli ostacoli in cui ci si può imbattere nel momento in cui si affronta un contenzioso in un contesto giuslavoristico senza poter contare su prove concrete o che comunque possano essere esibite in giudizio. In effetti, le statistiche dimostrano che gli studi legali si rivolgono alle agenzie investigative per richiedere il loro supporto soprattutto nell’ambito dei contenziosi di lavoro, che costituiscono cause che possono avere un impatto economico molto forte, se non addirittura decisivo, sui bilanci delle aziende.
Cosa succede se ci si rivolge a un investigatore privato
Un investimento nelle investigazioni aziendali di solito è seguito da una soluzione del contenzioso stragiudiziale: ciò permette alle aziende di risparmiare cifre consistenti e, al tempo stesso, di non dover perdere tempo con le lungaggini che tipicamente caratterizzano un contenzioso regolare. Anche i casi di concorrenza sleale sono molto diffusi: in situazioni del genere, i legali di impresa vengono coinvolti in metaforiche battaglie con le società concorrenti, spesso combattute a suon di scorrettezze. Ultima ma non meno importante è la tutela dei grandi marchi: in queste circostanze lo scopo delle investigazioni è quello di rintracciare la filiera del mercato che gestisce la falsificazione.
Le fasi delle investigazioni aziendali
Perché si possa rivelare efficace, un metodo investigativo si deve articolare in fasi ben distinte, in grado di assecondare le attese degli studi legali. Si comincia con l’informativa, che corrisponde a una valutazione preliminare il cui obiettivo è quello di orientare la strategia e, quindi, stabilire qual è il focus investigativo più adatto in funzione della soluzione del caso che viene preso in esame.
Dopodiché è la volta dell’accertamento degli elementi di prova che devono essere proposti in giudizio: esso può essere effettuato con gli strumenti tecnologici più avanzati e con tutte le risorse umane necessarie, sempre restando nell’ambito della legalità.
Infine si arriva al momento dell’elaborazione del dossier conclusivo, che viene messo a punto dai legali interni e che è accompagnato da rilievi fotografici e video, in modo tale che le circostanze richieste possano essere provate. Ovviamente, tutti gli aspetti di legalità vengono verificati e valutati con la massima attenzione, così che ciò che è stato documentato possa essere esibito in giudizio senza problemi.
Come utilizzare i dati delle investigazioni aziendali in tribunale
Lo strumento investigativo, dunque, rappresenta per gli studi legali un supporto decisamente utile che permette di delineare la strategia legale che deve essere seguita, ma in alcune circostanze addirittura di arrivare a una inconfutabile e concreta soluzione del caso. La vertenza, così, può essere risolta di fronte al giudice perché gli operatori possono essere chiamati in giudizio a rendere testimonianza di ciò su cui hanno indagato.
Ecco spiegato il motivo per il quale è molto importante, per gli studi legali, riuscire a interagire con uno staff che sia in possesso di tutte le competenze di natura legale e di natura giuridica che permettano di gestire e di raccogliere le prove senza sconfinare nell’illegalità. E ciò è vero a maggior ragione per l’investigazione digitale, con l’evoluzione delle attività di digital forensics, che corrispondono all’insieme di accertamenti di cui si ha bisogno per documentare in giudizio i dati e le informazioni che si possono ricavare dal contenuto informatico degli smartphone, dei notebook, dei telefoni cellulari, dei laptop, dei personal computer, dei navigatori satellitari, dei tablet e di tutti gli altri supporti digitali.