Il Palio Storico dell’Oca di Cagli è uno degli eventi tradizionali più attesi in tutte le Marche: è addirittura dal XV secolo che i quattro quartieri storici di S. Andrea, di S. Francesco, di S. Angelo e di S. Agostino si sfidano tra di loro colorando la città. Ogni anno il rituale viene rispettato con la massima attenzione e seguito nel modo più meticoloso possibile, a cominciare dal momento in cui il gonfaloniere estrae il bossolo: è così che prende il via la manifestazione, che vede la partecipazione di paggi giocatori, di balestrieri, di arcieri e di cavalieri. Come in un grande gioco dell’oca vivente, lo scopo è quello di mantenere la casella che si sta occupando e di avanzare progressivamente, fino a raggiungere la 54esima casella: quella che, appunto, rappresenta l’Oca Bianca.
Come si può leggere sul blog di Goodmarche.com, il Palio Storico dell’Oca di Cagli va in scena tutti gli anni nel mese di agosto, ed è un ricettacolo di colpi di scena, di insidie e di risate. Le atmosfere signorili e ludiche del Rinascimento vengono riproposte nel contesto di una manifestazione che coinvolge la città intera: a tifare per l’uno o per l’altro quartiere non sono solo i residenti, ma anche i turisti che raggiungono la località marchigiana proprio per assistere allo svolgimento della kermesse. Mentre si disputa il palio, infatti, Cagli è viva praticamente a ogni ora del giorno e della notte, con le taverne che restano aperte e che propongono i piatti tipici del posto, oltre a offrire spazi in cui ballare mentre i complessi locali suonano le melodie tradizionali.
Il regolamento del palio segue proprio quello del gioco dell’oca, il gioco da tavolo conosciuto da tutti: ognuna delle caselle rappresenta un personaggio, un mestiere o un’arte del periodo rinascimentale di questa cittadina, mentre l’ultima affianca l’oca a San Geronzio, che è il patrono della località marchigiana. Gli spostamenti da una casella all’altra delle pedine sono determinati dai lanci dei dadi, mentre il divertimento è assicurato dalle prove di precisione, di forza o di abilità a cui si devono sottoporre i giocatori su ogni casella per riuscire a conservare la propria posizione. La corsa e il tiro alla fune sono solo due esempi dei giochi in cui si cimentano i partecipanti, ma si ricordano anche il boscaiolo, la corsa con i cavalli, il tiro con l’arco e il tiro con la balestra.
Il Palio Storico dell’Oca di Cagli è anticipato dalla vigilia, che prevede la nomina del podestà da parte del duca: il corteo comunale attraversa la Piazza Matteotti e si ferma di fronte al Duomo, vale a dire la Basilica Cattedrale di S. Maria Assunta. Quindi il gonfaloniere pronuncia la fatidica formula che invita il guardiano dell’oca ad andare dal quartiere vincitore. A questo punto in piazza fanno il proprio ingresso i quattro paggi giocatori che, accompagnati dal rullo dei tamburi comunali, portano con i paggi comunali e le guardie d’onore l’oca. Segue la lettura dell’estrazione dei balestrieri, degli arcieri e dei cavalieri di ciascun quartiere e del bando. La cerimonia in Duomo prevede la benedizione dell’olio versato dal gonfaloniere e l’accensione della lampada votiva.