Rimborso Iva, Un “alluvione” di burocrazia

Abbiamo già registrato negli scorsi mesi le proteste degli alluvionati – sia privati che imprenditori – per l’enorme massa di decreti, delibere, interpretazioni, richieste di certificazioni e altro ancora emanati per regolare gli interventi a favore delle zone colpite dagli eventi disastrosi del novembre ’94. «Una seconda alluvione, dopo l’acqua e il fango, la carta, non meno dannosa», era stato il commento generale.

Facile quindi immaginare la reazione alle nuove norme stabilite dal decreto firmato dai ministri alle Finanze e al Tesoro per l’erogazione di un contributo pari all’importo dell’Iva pagata per gli acquisti o l’esecuzione dei lavori necessari alla ricostruzione. Il decreto 21 febbraio ’96, ora pubblicato dalla Gazzetta ufficiale, elenca infatti la documentazione che gli interessati dovranno consegnare o inviare a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno alla direzione regionale delle entrate (Intendenza di Finanza). La domanda dovrà contenere le generalità, le indicazioni sulla residenza e il numero fiscale e dovrà pervenire entro il 30 giugno 1997.

Allegando la certificazione del Comune di residenza che attesti la distruzione o il danneggiamento denunciati dal richiedente e il rapporto di casualità con l’alluvione del novembre ’94. I Comuni dovranno rilasciare tale dichiarazione entro sessanta giorni dalla richiesta. Alla domanda dovranno inoltre essere allegate le fatture originali oppure copie autenticate – emesse entro il 31 dicembre 1996 relative agli acquisti di beni e alle prestazioni di servizi per i quali è richiesto il contributo, pari all’importo dell’Iva pagata.

Non basta. Si dovrà aggiungere un’autocertificazione in cui il richiedente dichiara di non essere soggetto passivo all’Iva oppure non è legittimato a ottenere la detrazione dell’imposta pagata per rivalsa sui beni acquistati o i servizi. Il ministero delle Finanze, attraverso gli uffici finanziari quasi certamente attraverso l’Ufficio Iva della zona del richiedente -, provvedere a erogare il contributo, il cui finanziamento è stato stabilito dalla legge 265 del giugno ’95 sui benefici alle aree alluvionate. Ancora code, domande, certificazioni. A quando il pagamento? Questo, purtroppo, resta un interrogativo senza risposta.

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