Carie e piorrea, proprio per la loro diffusione, sono considerate la prima e la sesta malattia nel mondo. La Fédération Dentaire Internationale, organismo che riunisce 500 mila dentisti di più di cento paesi del mondo, ritiene da tempo di dover sensibilizzare i sistemi sanitari sull’importanza della salute orale. E lo fa attraverso il World Oral Health Day che in Italia traduciamo con “Giornata Mondiale della Promozione della Salute Orale” che ogni anno i dentisti italiani festeggiano il 20 marzo. Gerhard Seeberger, Presidente dell’Assemblea Generale FDI e past president AIO, ha recentemente dichiarato che «Associazione Italiana Odontoiatri da tempo auspica che il Governo dia il patrocinio alla Giornata. Non solo un gesto simbolico. L’obiettivo di mettere la prevenzione “sotto la bandiera” italiana è solo una tappa; tutte le nazioni dovrebbero fare propria l’iniziativa di debellare carie e parodontite insegnando tecniche di “difesa personale”, cioè di prevenzione, a tutti i cittadini», aggiungendo inoltre «Nell’anno della revisione dei livelli essenziali di assistenza un gesto di attenzione del Ministero della Salute italiano al tema della salute e della spesa odontoiatrica delle famiglie italiane sarebbe particolarmente importante. AIO intanto fa la sua parte”. Iniziativa lodevole, sottolinea lo studio dentistico D’Amelio di Mestre Venezia, specializzato in protesi estetiche.
Problemi alle gengive, le donne rischiano di più!
Dati allarmanti sulle gengive delle donne, arrivano da un’analisi dell’università di Buffalo, che ha seguito per 7 anni la salute di circa 55.000 donne: il rischio di morte prematura aumenterebbe del 12% per le donne già in menopausa che soffrono di gengiviti e periodontiti. Non solo: le donne nella stessa fascia di età dopo il climaterio, che hanno perso tutti i denti, correrebbero pericoli di decessi anzitempo più alti del 17% rispetto alle coetanee con una bocca sana. Stando a quanto pubblicato sul rapporto ‘Journal of the American Heart Association’, i problemi relativi alle gengive, in particolare a quelle delle donne, sarebbero legati all’incremento dei rischi di malattie croniche, diabete e cardiopatie. La conclusione è che attraverso la bocca infiammata e le gengive sanguinanti, possono penetrare batteri pericolosi, che si diffondono nell’organismo. Gli esperti invitano a regolari visite e controllo dal dentista e una buona igiene orale.
Come riconoscere un buon dentista?
Professionalità ed etica sono queste le cose da tenere presenti per riconoscere un buon dentista. Il dentista informa, utilizza i migliori materiali, è sensibile, mette sempre a proprio agio il paziente. Un articolo pubblicato dall’Andi (Associazione Nazionale Dentisti Italiani), pubblicato il 23 giugno 2015 sottolinea come: Le cure odontoiatriche sono quelle maggiormente sottoposte, tra le professioni sanitarie, al bombardamento incontrollato di messaggi pubblicitari. Slogan e inviti spesso fuorvianti, promesse di cure semi-gratuite, inviti a recarsi oltre confine per trattamenti miracolosi, spesso associati a visite turistiche e a riabilitazioni esteticamente stupefacenti, portano ad un disorientamento del paziente che ha come conseguenza negativa un suo allontanamento dalle cure.
Dalla Carta dei diritti e dei doveri dell’odontoiatra – Principi di etica odontoiatrica – all’art. 4 (scopo della professione) si legge: La professione odontoiatrica si prefigge lo scopo di tutelare la salute orale dei cittadini privilegiando sempre e comunque la guarigione e la ricerca del beneficio del paziente anche laddove non esistano patologie in atto ma l’intervento riguardi l’estetica della bocca.