La bellezza e l’unicità del capo d’abbigliamento non prescindono soltanto dalle linee e dalle cuciture che lo modellano, ma sono anche caratteristiche strettamente legate alla qualità delle stoffe e dei tessuti utilizzati.
Il settore tessile italiano, oggi, offre tessuti pregiati di eccellente qualità utilizzati dai grandi stilisti dell’alta moda, stoffe e lavorazioni ricercate, tessuti caratterizzati da texture particolari realizzati con tecnologie d’avanguardia.
Ogni tessuto possiede le proprie caratteristiche ed è molto importante conoscere bene il prodotto al fine di eseguire una lavorazione ottimale e di ottenere un risultato finale impeccabile.
È già in questa fase di scelta del tessuto che ogni capo d’abbigliamento inizia a prendere vita ed è per questa ragione che molti stilisti e sarti alla ricerca della stoffa perfetta per i loro modelli si rivolgono alle migliori aziende italiane del settore.
Tessuti pregiati di rinomati marchi, trame chevron, bouclé, pizzi sangallo, tulle ricamati, macramè e broccati per creare trame ricercate e motivi al passo con le tendenze. Questi sono solo alcuni dei prodotti presenti nelle collezioni attuali.
La profonda conoscenza dei filati, delle stoffe, delle lavorazioni e degli strumenti e delle tecniche sartoriali contraddistingue ogni fashion designer.
Quali sono i tessuti più utilizzati dagli stilisti?
Sono molti i tessuti comuni a tutti: lino, raso, seta, cashmere, cotone, tulle, pizzo ecc.. ma quali sono quelli che non mancano mai nelle collezioni proposte, di anno in anno, dai grandi brand della moda?
Facciamo un elenco di quelli più presenti:
Broccato: tessuto lavorato a telaio Jacquard che presenta fantasie in rilievo sul diritto anche con fili contrastanti dal fondo, sia per colore che per composizione o titolo; sul rovescio sono visibili tutti i fili impiegati.
Cashmere: si ottiene dalla lavorazione del pelo della capra tibetana; i colori naturali sono il bianco e l’ecru ed è esente dal fenomeno del pilling.
Denim: anche detto tessuto di jeans è una tela composta di cotone e lino, generalmente di colore blu ed è il tessuto storico con cui vengono confezionati i pantaloni in taglio jeans.
Ecopelle: tessuto a ridotto impatto ambientale in quanto utilizza principalmente le fibre del cotone, della viscosa o sintetiche come l’acrilico.
Jacquard: tessuto il cui intreccio è vario e non si può riprodurre con semplici “licci”, ma necessita di una particolare macchina a telaio in grado di gestire un numero altissimo di fili per poter scambiare moltissime tinte diverse nello stesso tessuto.
Pizzo: tessuto fantasia di diverse consistenze che in base alla struttura si divide in:
- Pizzo a rete: composto da uno strato di rete o tulle interrotto da motivi decorativi a punti pieni.
- Pizzo macramé o a ricamo: molto pesante a motivi pieni collegati tra loro con barrette di fili e grosse costolature.
- Pizzo sangallo: tela di cotone impreziosita da disegni con ricami traforati e ricami pieni a rilievo.
- Pizzo raschel o meccanico: pizzi ordinari confezionati in maglia a catena con base tulle o rete, imitano i pizzi fatti a mano ma sono più grossolani rispetto ai pizzi a rete.
- Pizzo al tombolo: si ottengono intrecciando da 4 a 400 fili avvolti su fusi (bobine di legno) e secondo un disegno formato da spilli infilati su un tombolo.
Seta: si ottiene in seguito alla lavorazione dei bozzoli dei bachi da seta. La sua lucentezza e la sua capacità di fare da barriera al calore sono importanti caratteristiche. Si sporca e si macchia facilmente, anche solo con acqua, ed è preferibile il lavaggio a secco. Teme la ruggine e le tarme e col tempo tende a tagliarsi: questo è il motivo per cui viene usato anche in mischia con altri tessuti.
Velluto: uno dei tessuti più apprezzati, la sua caratteristica principale è quella di presentare sul dritto un pelo rasato e molto fitto (si parla in questo caso di velluto unito, liscio o tagliato) oppure una serie di piccoli anelli di filo che sporgono dalla trama (velluto riccio).
Plissé: tessuto trattato per assumere un aspetto a piegoline regolari, viene ricoperto di resina nei punti richiesti dal disegno e trattato con soda caustica che facendo raggrinzire le zone libere del tessuto lascia immutate le zone resinate; nel caso di fibre termoplastiche basta intervenire con il calore.
Jersey: generalmente non viene considerato come un vero e proprio tessuto in quanto non è realizzato con telaio, ma è, appunto, una stoffa che invece viene realizzata a maglia a struttura rasata, elastica o a nido d’ape. Il tessuto in jersey viene prodotto con macchine per maglieria unisce filati di ogni tipo: sarà per questo motivo che risulta essere leggero ma anche particolarmente morbido ed elastico andando a modellarsi sulla forma del proprio corpo risultando anche assorbente e soprattutto facile da lavare.
Una collezione di abbigliamento donna realizzata con i migliori tessuti in commercio è quella firmata Monica Magni di Carpi (MO). Recati presso lo spaccio per scoprire tutti i capi!